La fotografia mi ha accompagnato sin dai primi giorni di vita.
Mi chiamo Massimo De Dominicis, ma per gli amici di Facebook sono Max. La “fotografia” mi ha accompagnato sin dai primi giorni di vita.
Mio padre nel 1955, anno della mia venuta al mondo, acquistò una Zaiss-Ikon (che conservo ancora) con enormi sacrifici e da allora, probabilmente, ebbe inizio un rapporto di amore-odio con la macchina fotografica. Arrivato agli undici anni mi regalarono una Comet-Bencini, purtroppo andata persa insieme a tutti i negativi, con la quale cominciai a muovere i miei primi passi dalla parte opposta dell’obiettivo.
Da ragazzo ho sentito il bisogno di essere indipendente, dallo scatto alla stampa. Ho attraversato il periodo degli acidi, delle vaschette e delle bottiglie a soffietto… un mondo magico quello della camera oscura. Ma ringrazio l’avvento del digitale.
Con il trascorrere degli anni, la fotografia è rimasta una passione, con periodi di allontanamento ed altri in cui è stata la compagna più intima e salvifica della mia vita. Autodidatta, non ne ho mai fatto una professione.
L’ altra grande passione: la musica… Un giorno, nell’inverno del 2015, mi contattò Ada Montellanico; sono sincero… conoscevo appena il suo nome… e ora posso dirti: “grazie Ada”! Desiderava una mia fotografia, che la ritraeva e che scattai a L’Aquila, dove mi trovavo per puro caso. Era il primo evento Jazz per le terre del sisma. Quella foto sarebbe stata poi pubblicata nel primo libro di questa serie.
Da allora non mi sono più allontanato dai palchi, dai club, dai teatri, ovunque ci fosse jazz e sono stato FOTOGRAFO ACCREDITATO per i quattro anni in cui si è svolto IL JAZZ ITALIANO PER LE TERRE DEL SISMA. Le mie fotografie si possono trovare nei libri che sono stati pubblicati ogni anno.
Nell’ambito della fotografia-jazz non mi interessa la cronaca degli eventi fine a se stessa…. il mio fine è la fotografia artistica, il mio punto di vista, descrivere attimi fuggenti, il mio concerto…. Non so se riesco a raggiungere questo obiettivo, ma questo è l’ intento.
Inoltre, numerosi gli accrediti dagli uffici stampa e da vari artisti per scattare fotografie durante i concerti o spettacoli teatrali.
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