Irpinia – 23 novembre 1980 – ore 19:35

23 Novembre 2019 Blog

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Novanta secondi e nulla fù più uguale, Irpinia –  23 novembre 1980 – ore 19:35.

Irpinia – 23 novembre 1980 – ore 19:35

“… eravamo lì per salvare il mondo… per salvare noi stessi!”

23 novembre 1980 é la data che segna il prima e il dopo. Cambiò la vita a milioni di persone. Infatti in 2.998 persero la vita in quella calda e inquietante sera. L’Italia sognava in bianco e nero; la tv a colori era un privilegio ancora di pochi, specie nei piccoli centri del Sud.
Sandro Pertini era il presidente della Repubblica, Arnaldo Forlani era il capo del Governo e Virginio Rognoni era al Viminale.
La classe politica del Mezzogiorno a Roma contava, eccome se contava.

90 secondi interminabili

Per 90 secondi tremarono l’Irpinia, la Basilicata e l’Alto Sele… gran parte del centro e sud dell’Italia. Furono rasi al suolo “presepi” dell’Appennino e “casermoni” malfatti delle periferie. Una tragedia immane, subito evidente agli occhi dei primi soccorritori partiti nella notte per paesi irraggiungibili. Solo a Roma non capirono, infatti la Protezione civile nascerà in seguito, figlia di queste macerie.
“Fate presto” titolò il Mattino, un urlo dal fango che impressionò il mondo intero.

Irpinia – 23 novembre 1980 – ore 19:35
Il sisma del 1980 distrusse vite, alterò la geografia dei luoghi, stravolse modelli sociali, suscitò ingenue speranze, produsse laceranti delusioni. Eppure quelli furono i giorni del volontariato e della solidarietà. Centinaia, migliaia di giovani accorsero dal Nord nel profondo Sud per sostituirsi ad uno Stato assente ed impotente.

Li chiamarono “gli angeli” del terremoto. Oltre 8.000 furono i soccorritori intervenuti.

Forse, fu l’ultima mobilitazione popolare nel nome dell’ Unità d’Italia. Ogni centro raso al suolo ha avuto il suo “villaggio piemontese”, la sua “piazza Parma”, la “mensa emiliana”, segni concreti di una solidarietà operativa.
Migliaia i volontari accorsi da ogni parte d’Italia e del mondo. “Non vi dimenticheremo!” – disse ai terremotati il Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Si lavorava giorno e notte alla luce delle fotocellule con la speranza di ritrovare dei superstiti sotto le macerie. Intere palazzine sbriciolate……

Irpinia – 23 novembre 1980 – ore 19:35

Ogni anno la data del 23 novembre è nella mente e nel cuore di tutti coloro hanno vissuto direttamente, o indirettamente perchè ancora non nati, la tragedia del terremoto dell’Irpinia. E così penso che sarà per tutti coloro che hanno vissuto un’esperienza del genere come per esempio gli abitanti dell’Aquila e tutti coloro che hanno prestato i soccorsi. Dopo molti anni ancora il ricordo è indelebile, le paure, la disperazione, le emozioni… non si cancellano e negli occhi le immagini di quei momenti.

Irpinia  23 novembre 1980

Siamo andati lì, eravamo in tanti… ognuno con le proprie motivazioni, eravamo lì per salvare il mondo! Nessuno di noi ha mai dimenticato quei giorni trascorsi a cercare di portare soccorso alle persone rimaste senza un tetto… rimaste nel nulla, vuote, senza più vita nei loro sguardi. Il dolore ha un sapore che si poteva sentire nella bocca. Anziani, donne, bambini che vagavano in cerca di qualcosa che era scomparso. 

“Eravamo lì per salvare il mondo… per salvare noi stessi!”

Tutti siamo tornati senza un pezzo di anima! Oggi a distanza di tanti anni ancora si sente quel sapore in bocca e le lacrime scendono per quanta disperazione abbiamo respirato. Voglio ricordare quella data…. perché avevamo bisogno di fare qualcosa per “il mondo”, per salvarlo…. erano tempi difficili, erano gli anni di piombo e noi ragazzi strapazzati in cerca di una verità…. di un mondo migliore.

Volevamo costruirlo…. con il senno di poi penso che in tante cose abbiamo fallito, ma abbiamo messo tanto amore e tanto impegno nella ricerca e nel crescere noi stessi a favore di un mondo migliore. 

Irpinia – 23 novembre 1980 – ore 19:35


 

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